Diverse volte sono state segnalate circostanze di mancanza di dichiarazioni fiscali dei compensi di amministratori interni.
Come è altrettanto dubbia la formazione prevista dal DM 140/14, solitamente trascurata dagli amministratori interni.
È opportuno a tal proposito entrare nel merito e revisionare la parte di legge che prevede l’ipotesi di nomina amministratore interno, sia dal punto di vista fiscale che formativo.
La scelta dell’amministratore interno rappresenta la più bizzarra e la più anacronistica di un processo culturale di progresso e di sviluppo del mondo condominiale.
Tantissime segnalazioni arrivano da condomini che abitano in condomini amministrati da condomino interno.
Vengono denunciati i peggiori disastri amministrativi, tecnici e legali che spesso portano a lunghissimi e costosi contenziosi legali.
Tutto ciò doveva passare semplicemente attraverso un risparmio economico, ma spesso diventa il più grande incubo di diversi condomini.
Preventivi rialzati per favorire ditte amiche… Tutto per favorire gli interessi di un solo condomino.
Fino a quando non si comprenderà l’urgenza di una revisione di questa normativa, tanti condomini di saranno vittime o schiavi delle scelte di taluni amministratori interni.
Giusto anche che il governo intervenga drasticamente per la revisione di tale normativa.
Preme ricordare come spesso tanti amministratori interni percepiscono compensi senza emettere fattura. Sarebbe necessario un controllo a tappeto di tutti questi amministratori.
Solo la chiarezza e la trasparenza può aiutare tutti a migliorare il servizio di amministrazione condominiale.
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