La soluzione migliore è sempre quella di appianare i problemi in via amichevole, senza inasprire inutilmente i rapporti con i vicini.
Quindi da un lato chi subisce il fastidio non dovrebbe lanciarsi in rischiose azioni giudiziarie senza concreti motivi, dall’altro chi possiede animali deve rispettare lo spazio e le esigenze degli altri condomini. Anche in assenza di espliciti divieti, occorre fare in modo che la presenza dell’animale non crei #disturbo e non limiti l’altrui diritto di godere degli spazi comuni. Fondamentale è curarne l’igiene, addestrarlo a non abbaiare troppo e a non lanciarsi contro le persone che incontra uscendo di casa.
Per il resto bastano la buona educazione e il buon senso, che vanno usati per esempio chiudendo il permesso prima di salire in ascensore con un cane se ci sono altri condomini che potrebbero non gradirne la presenza.
Se poi il buon senso viene del tutto a mancare, e un vicino infastidito si lancia in intimidazioni contro l’animale (per esempio minacciando di avvelenarlo), il proprietario deve denunciare immediatamente il fatto alla polizia, anche come forma di dissuasione.